Sin da piccola, nella sartoria di famiglia, muovendo i primi passi tra busti sartoriali e cartamodelli, la matita era un naturale prolungamento della mia mano. Tutto intorno al perimetro della zona di lavoro del nonno e del papà, intervallato soltanto dalle singer, graziose greche di carboncino dalle forme stilizzate raccontavano le mie avventure.
Col passare degli anni centinaia di fogli di carta contenevano disegni ispirati da principesse con abiti ultra colorati effetto meringa. Solo in seguito una volta scelto l’indirizzo che mi avrebbe garantito una formazione in moda e costume quei disegni presero connotazioni sempre più strutturate dalla creatività e dal quel taglio sartoriale che avevo abbondantemente respirato nella mia infanzia.